venerdì 14 agosto 2015

Mafia le minacce al direttore della testata on line "La Spia"

di Daniela Giuffrida.

Questa, insieme a tante altre, la minaccia fatta pervenire al direttore del giornale online “La Spia”, Paolo Borrometi.
Paolo Borrometi, classe 1983, nato a Ragusa ma modicano di cuore (come ama affermare egli stesso) è scrittore e giornalista, corrispondente dell’agenzia Agi, dirige la testata on line locale “La Spia”.  Borrometi, per la sua attività di giornalista, vanta un discreto curriculum di intimidazioni e attentati vari.
Il primo “avvertimento” una mattina di ottobre del 2013 quando, sulla fiancata della sua auto, comparve la scritta “Stai attento”.
Il 16 aprile 2014 il cronista venne preso a calci nella sua casa di campagna da due uomini a volto coperto, questi gli torsero il braccio causandogli fratture alla spalla. Poi, ai primi di agosto altro avvertimento sul muro di fronte alla porta di casa: “Borrometi sei morto”.

Venti giorni dopo, meno di un anno fa, ignoti appiccarono fuoco alla porta di casa, porta blindata e ignifuga per fortuna e tutto si risolse con l’assegnazione di due carabinieri di scorta, tre giorni dopo. Da un anno Paolo Borrometi vive sotto scorta, dunque, con tutto ciò che la cosa comporta, ma tutto questo non lo ferma.
Ovviamente, sui vari episodi di intimidazione sono state svolte indagini ed altre sono in corso visto che altre minacce sono sopravvenute nel frattempo.
Pochi giorni prima dell’aggressione dell’ aprile 2014, il cronista aveva scritto che “l’ omertà è la forma mafiosa più grave” e, in questi mesi, il suo giornale ha continuato a pubblicare inchieste su inchieste in cui si parla di attività mafiose in alcuni comuni della provincia di Ragusa come Vittoria e Scicli.
A Scicli lo ricordiamo, il Comune è “commissariato” poichè l’ex sindaco, Francesco Susino, che era già stato indagato per concorso esterno in associazione mafiosa è decaduto ed il Consiglio Comunale è stato sciolto, lo scorso 29 aprile, dal Consiglio dei Ministri, i reati contestati: associazione mafiosa, anche a titolo di concorso esterno, truffa, estorsione e furto. Borrometi ha scritto di tutto questo, ha scritto di corse di cavalli clandestine ed ha pubblicato vere e proprie mappe della mafia in Sicilia, con la suddivisione per provincia dei mandamenti mafiosi.
Lo scorso 26 marzo, in un suo editoriale, Borrometi raccontava di come sia tornata operativa, nella provincia di Ragusa, Cosa Nostra ma in “coabitazione” con il gruppo della Stidda. Riportava in un suo articolo ciò che si evince dalla relazione annuale della Direzione Nazionale Antimafia (DNA), un tracciato che non lascia ombra di dubbi su cosche e clan che si muovono nella provincia iblea.

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