giovedì 5 giugno 2014

Movimento 5 Stelle 2.0 (la riscossa)

di Davide Amerio

Non so voi, ma a me fa ancora male la testa. L'asticella era posizionata a 30 (%), abbiamo saltato e ci abbiamo sbattuto dentro. Per carità, il salto non è stato poi mica tanto male. Saltare un 21 (%) è pur sempre un risultato eccellente e conferma un elettorato che ha compreso l'anima del movimento e non si è limitata a guardare le patine d'ombra che i media hanno creato intorno al M5S.

Euro: usciamo o no? Controversie e segreti verso il 25 maggio

di Davide Amerio
Ci siamo quasi. Mancano pochi giorni. L'atmosfera è calda, i leader si lanciano missili terra-aria: botte e risposte più che altro sulla credibilità. Poca -al solito- la sostanza.
La questione euro diventa oggetto di scontro con sapore calcistico -un copione già visto. Per alcuni esso rappresenta l'unica àncora di salvezza per l'Italia: non si può immaginare di farne a meno e di derogare agli accordi sottoscritti con l'UE pena l'apocalisse.
Altri, dopo aver partecipato a governi firmatari degli impegni assunti, oggi si presentano come anti-euro duri e puri, propongono uscite immediate e imbarcano economisti di pregio com'è il caso della Lega con Claudio Borghi. 


Europa: disastro degli economisti o della politica ?

di Davide Amerio

Mancano due settimane alle votazioni europee il mondo politico è in grande fibrillazione e i motivi sono molti e tutti importanti.
Le votazioni per l’assemblea elettiva di Bruxelles rappresentano, per l’Italia,  perlopiù un “poltronificio” dove si parcheggiano da anni politici trombati in attesa di nuova collocazione  o personaggi “scomodi” la cui libertà di pensiero non è consona alla filosofia del pensiero unico stabilito all’interno dei partiti o stona con le attività collaterali degli stessi come la corruzione, i finanziamenti occulti, il riciclaggio, il fiancheggiamento alle organizzazioni criminali e altre amenità delle quali è solita occuparsi la magistratura.

Negli ultimi giorni ne abbiamo avuto ulteriore ampio riscontro: un panorama desolante che copre le aree del centro, della destra e della sinistra dimostrando, ancora ce ne fosse bisogno, come queste definizioni abbiano perso da tempo il loro significato storico e politico.